Trump ha annunciato l'arresto di Mahmoud Khalil, un legale residente permanente negli Stati Uniti e laureato alla Columbia coinvolto in proteste pro-Palestina sul campus.
Le autorità federali dell'immigrazione hanno arrestato Khalil all'interno del suo appartamento di proprietà dell'università sabato sera.
Gli agenti dell'ICE hanno affermato di agire su ordine del Dipartimento di Stato per revocare lo status di immigrazione di Khalil.
Il Dipartimento della Sicurezza Interna ha confermato che l'arresto è stato "a supporto degli ordini esecutivi del Presidente Trump che vietano l'antisemitismo".
Questo sembra essere il primo sforzo di deportazione pubblicamente noto nell'ambito della promessa di Trump di reprimere gli studenti che hanno partecipato alle proteste della guerra di Gaza.
Le autorità avrebbero minacciato di arrestare la moglie cittadina americana di Khalil, che è incinta di otto mesi.
L'avvocato di Khalil ha dichiarato di non riuscire a localizzare dove sia detenuto dopo che le informazioni iniziali si sono rivelate errate.
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che l'amministrazione "revocherà i visti e/o le green card dei sostenitori di Hamas in America".
Gli esperti dell'immigrazione notano che questa detenzione di un residente permanente legale senza accuse penali è straordinaria e legalmente discutibile.
Khalil era sotto inchiesta da parte della Columbia University per il suo attivismo pro-palestinese, comprese le accuse su post sui social media che lui afferma di non aver "nulla a che fare".
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